martedì 9 giugno 2009

Elezioni Comunali 2009: comunicato stampa della maggioranza del Direttivo di Rifondazione Comunista


Partito della Rifondazione Comunista - Circolo di Urbino


Elezioni comunali 2009: comunicato della maggioranza del Direttivo


La decisione di allearsi con il PD a Urbino si è rivelata una catastrofe per la lista comunista. La minoranza di Rifondazione, fortemente sostenuta dal Segretario provinciale Savelli, ha imposto il sostegno a Corbucci nonostante il parere contrario della maggioranza del Direttivo e ignorando la chiara indicazione venuta dall'assemblea degli iscritti. Questo è il risultato: hanno distrutto il Circolo PRC di Urbino per ottenere il 3,39%, un risultato inferiore a quello delle provinciali e delle europee, hanno perso oltre seicento voti rispetto al 2004, quando PRC e PdCI insieme avevano il 9,91%, e non hanno eletto nessun consigliere comunale!


La minoranza non ha capito nulla di cosa stava succedendo a Urbino e ha sacrificato il Circolo sull'altare di un accordo provinciale che doveva blindare l'elezione di Ricci. Rifondazione ha così perso un'occasione irripetibile. La città era profondamente scontenta dell'amministrazione Corbucci e voleva lanciare un segnale. Rifondazione, come noi chiedevamo disperatamente da tre anni a questa parte, doveva avere il coraggio di scegliere la strada dell'autonomia rispetto al PD e doveva aggregare attorno a sè l'intera sinistra urbinate: in questo modo avrebbe rappresentato un'alternativa reale al sistema di potere dominante e avrebbe intercettato il malcontento della città.La minoranza del partito, asserragliata nelle stanze dell'Assessorato, ha scelto invece di svolgere un ruolo subalterno verso Corbucci e ha lasciato libero a sinistra uno spazio enorme che è stato occupato con intelligenza da Gambini.


Adesso Rifondazione è stata superata dai Socialisti, dai Verdi, dalla Lega e dall'UDC ed è divenuta una forza marginale nella vita politica cittadina. Dispiace per i compagni di base che hanno creduto in buona fede nell'alleanza e si sono impegnati nella campagna elettorale, convinti di salvare il Comune dalle destre e di fare il bene del partito. Chi invece ha responsabilità di direzione e ha preso la decisione di sottoscrivere l'alleanza calpestando il parere della maggioranza, umiliando in ogni sede i compagni contrari all'accordo e usando il partito come fosse cosa propria, deve adesso assumersi tutte le responsabilità.


A partire da queste macerie è il momento per noi di fare una profonda riflessione autocritica e di ricominciare. Ma è anche il momento di superare quelle sacche di moderatismo, governismo e subalternità al PD che hanno condotto il partito al minimo storico.


Stefano G. Azzarà


Antonella Lionetti


Donato Ovarini


Leonardo Pegoraro


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